Nuovo titolo della collana “L’avventura dell’esperienza”. Lo scrittore e giornalista Adriano Moraglio, specializzato in romanzi d’impresa, riunisce in un unico volume le storie di sette profili femminili che hanno svoltato le sorti di altrettante aziende italiane
Il nuovo libro del giornalista e scrittore Adriano Moraglio – “L’impronta delle donne” – è uscito l’8 marzo 2022. Una data non casuale per il nuovo romanzo d’impresa, quinto titolo della collana “L’avventura dell’esperienza” di Rubbettino editore. Sette donne. Sette storie. Sette racconti autobiografici. L’Italia da nord a sud. Regioni, contesti e culture diverse. Età e settori di attività diversi: dall’eleganza delle penne alla tecnologia dei materassi e dei robot, dalle conserve alimentari alla pasta fresca, dalla ristorazione a tema per finire con un buon espresso all’italiana. Ma c’è un fil rouge: è l’impronta femminile, quell’operosità discreta, votata al fare per il semplice piacere di dare un contributo, senza il quale quelle stesse aziende oggi non sarebbero come le conosciamo.
“L’idea alla base del libro – spiega nell’introduzione Marianna Carlini, che dal 1999 si occupa di comunicazione aziendale ed ha ispirato questo progetto – è nata semplicemente osservando alcuni casi di donne reali in azienda. Donne che in precise fasi della loro vita hanno dato un contributo fondamentale allo sviluppo delle rispettive aziende, pur non essendo sempre esposte in prima linea. Hanno dedicato sé stesse alle aziende del marito, del suocero, del fratello, del compagno o semplicemente del proprio socio. Si sono messe in gioco, anche rinunciando a un’altra carriera o passione privata. Hanno donato sé stesse a queste aziende con quella dedizione e generosità insite nell’animo femminile, con la propensione all’amore incondizionato, al dare senza dover ricevere per forza qualcosa in cambio. Abbiamo voluto restituire a queste donne la giusta visibilità, perché sappiamo che ce ne sono molte altre.”
Chi sono le protagoniste? Eccole:
Edolinda Di Fonzo – “la Signora Aurora” – solare, positiva, votata all’internazionalità sin da ragazzina, fonte di un’energia inesauribile, attratta da tutto e che da tutto impara. Una serie di scelte ed eventi la portano a diventare il responsabile commerciale della Rossi srl, e da lì non ha mai smesso di girare il mondo per lavoro. Neanche da quando è entrata in Aurora, accettando la proposta di suo marito Cesare e del suocero Franco. Nell’azienda riesce a combinare gusto per la moda e le tendenze con la tradizione della produzione di penne stilografiche.
Lisa Insole – “la Signora Dormiflex” – fatta per il lavoro, con un carattere pratico che la rende una buona organizzatrice. Ha imparato sin da bambina a fare squadra e a crescere con gli altri. Dopo alcuni anni, trascorsi in giro per il mondo come ragazza alla pari, diventa assistente di volo della compagnia aerea di Niki Lauda; è durante una delle pause tra le tratte che conosce Loris, il futuro marito. Messi i panni della mamma a tempo pieno, rinuncia al suo lavoro di hostess e comincia a vendere materassi Dormiflex, aiutando la suocera Maria e le sue collaboratrici. Ciò che fa oggi in prima linea.
Carla Bosio – “la Signora Galfrè” – ha sempre cercato il suo posto nel mondo, facendo ciò che era necessario per arrivarci. Due grandi sogni rimasti inespressi: la musica e la medicina. Diventa insegnante di lettere alle scuole medie, professione che la fa sentire finalmente realizzata. Conosce il marito Maurizio e diventa mamma. Una domanda posta dal suocero Mario, proprietario della Galfrè – Antipasti d’Italia – e poi dal marito, le ha fatto abbandonare la sua comfort zone: “Vieni a lavorare in azienda?”.
Monica Fantoni – “la Signora Löwengrube” – ha un forte spirito di indipendenza che la caratterizza fin da ragazza. A soli 19 anni va a vivere da sola e rinuncia al suo sogno di diventare fisioterapista. È una donna dinamica, ama parlare e stare tra le persone. Svolge lavori di rappresentanza e fa la cameriera nei turni serali in un circolo. Finché succede qualcosa di inaspettato: nasce l’amore con Pietro, il proprietario del circolo. È anche grazie allo spirito avventuroso e battagliero di Monica che Pietro fonda e fa crescere Löwengrube, una rete di locali ormai presente in tutta Italia e anche in Albania con oltre 400 collaboratori. Resta a legarli l’amore per questo progetto imprenditoriale che continua.
Annalisa Mancino – “la Signora Manganorobot” – è determinata ed intraprendente, soprattutto organizzata. Dagli studi di gestione aziendale ai lavoretti in età adolescenziale per sostenere la famiglia, fino ad arrivare in Gran Canaria dove incontra Pasquale, il suo attuale marito. Tornati in Italia, svolge diversi lavori che le permettono di attingere punti di imprenditorialità da tutti i suoi titolari, imparando a trovare una soluzione al problema, invece di soffermarsi su di esso. Questa sua dote la aiuta a trovare un posto da responsabile amministrativa e contabile per un’azienda che negli anni si trasforma in un piccolo impero della programmazione robotica: Manganorobot srl.
Maria Stefania Peduzzi – “la Signora Rustichella” – si definisce ruvida, come la pasta della Rustichella d’Abruzzo, adatta a catturare il meglio di ciò che le sta intorno. Una donna curiosa, aperta a tutto ciò che è nuovo. Cresce circondata da imprenditorialità: la fabbrica di bibite dei genitori da una parte e il pastificio dei nonni dall’altra. Ad un certo punto i genitori decidono di trasformare il pastificio di famiglia in una realtà internazionale. Il fratello, Gianluigi, viene mandato negli Stati Uniti per sviluppare il mercato, mentre lei abbandona il sogno di diventare archeologa e gli studi universitari per entrare in azienda su invito del papà.
Fausta Colosimo – “la Signora Trucillo” – si fa guidare dall’amore e dal coraggio di lanciare il cuore oltre l’ostacolo. Se si chiude una porta, secondo lei ce n’è un’altra pronta ad aprirsi. Il padre, un uomo di cultura, le trasmette la passione per la musica, e dopo la sua morte, quando la mamma le regala il pianoforte, Fausta decide di fare della sua passione una professione. Sta diventando una cantante di successo quando incontra Matteo, titolare della Torrefazione Trucillo: è la causa scatenante del suo addio al mondo della musica e delle tournée. Da quel momento diventa ambasciatrice dell’azienda nel mondo.
Ne “L’Impronta delle donne” ci sono anche gli uomini. Quelli che hanno invitato, con delicatezza e senza pretese, le sette protagoniste a lavorare in azienda, a portare il loro contributo; con l’umiltà di chi riconosce l’apporto speciale che l’altra parte potrebbe portare, hanno lasciato spazio alla diversità, cogliendone la ricchezza. Quella diversità che non riguarda solo il dibattito uomo-donna, ma che se trascende il genere diventa un valore universale.
Adriano Moraglio, classe 1958, ha dedicato una vita a scrivere articoli sulle aziende e, negli ultimi anni, si è inventato un nuovo genere letterario: i romanzi d’impresa. Dal 2009 trasforma le monografie aziendali e i company profile in veri e propri romanzi, dove emerge davvero la dimensione personale dell’impresa (le gesta dell’imprenditore o dell’imprenditrice). Per la casa editrice Rubbettino dirige (con Florindo Rubbettino) la collana di romanzi che hanno per soggetto storie di imprenditori intitolata “La bellezza dell’impresa” e la collana “L’avventura dell’esperienza” dove i soggetti non imparano dalla teoria, ma dall’esperienza del fare. Quest’ultimo è il contesto in cui si inserisce “L’impronta delle donne”, quinto titolo della collana.
“L’impronta delle donne” si può acquistare dall’8 marzo 2022 su store.rubbettinoeditore.it, nelle principali librerie (con particolare diffusione sulle piazze di Torino, Cuneo, Venezia, Padova, Firenze, Empoli, Salerno e Pescara) e sulle piattaforme online. Prossimamente sarà disponibile anche in versione ebook.
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