“Surge in vermena e in pianta silvestra”, così scrive Dante nel XIII Canto dell’Inferno. Proprio da vermena sembra derivare il nome Vermentino, “ramoscello giovane, sottile e flessibile”. Etimologia incerta, così come le origini che collocano le radici di questo vitigno in Spagna o Francia e da lì – pare – abbia poi preso il largo per Corsica, Sardegna, le coste liguri e la Toscana e approdi di minor rilievo, come in Piemonte. Assumendo di volta in volta un nome differente: Rolle in Provenza o Vermentinu in Corsica, Pigato in Liguria, Favorita in Piemonte.
Appellativi differenti, ma un’anima condivisa: ama il mare, solare e gioioso, fresco e beverino. E proprio come la Verbena, giovane e flessibile. Se fosse un lessico enoico, sarebbe una chiacchierata colloquiale, quelle parole calde e sincere che si spendono tra amici, di vecchia e nuova data. A dispetto della natura che lo vede a suo agio in ambienti dove prevale il bel tempo, sorprendentemente il primo produttore mondiale di Vermentino è la Francia. Dove però viene considerato principalmente un’uva da taglio. In Italia, al contrario, il ramoscello si fa albero ed è quasi sempre trattato “in purezza”, costruendo un legame preferenziale con tre regioni – Sardegna, la Liguria o la Toscana-.
E proprio sulle terre soleggiate e collinari della Costa d’Argento, nella maremma toscana, nasce il Vermentino di Monteverro. E’ il bianco dell’estate, fresco e fruttato, profuma di erbe e fiori estivi.
“L’annata 2019 è stata tardiva perché fresca”, spiega Matthieu Taunay, enologo della cantina gioiello di Capalbio. “Questo gli ha donato un ottimo equilibrio tra acidità e aromi”. Basta un sorso per sentire gli agrumi (pompelmo, lime), la pesca bianca, la mandorla verde e lasciarsi affascinare da leggere note esotiche (litchi). “Denota una bocca ben bilanciata tra freschezza, morbidezza, sapidità e lunghezza aromatica”, continua Matthieu.
Un’armonia di profumi e sapori, perfetta per brindare all’estate, leggero e delicato è espressione della gioia di vivere italiana. Mai come ora si sente il bisogno di riscoprirla! Il suggerimento? Come aperitivo o in abbinamento con frutti di mare.
L’annata 2019 sfoggia una veste grafica rinnovata, fresca ed evocativa: un pesce, simbolo contemporaneo di una vitalità unica, all’insegna del colore. L’immagine è la perfetta espressione dei vini che rappresenta e della cifra del poliedrico artista che l’ha creata in esclusiva per Monteverro, Bruno Pellegrino.
Riempiamo i calici, dunque, e accogliamo la bella stagione! Prosit!
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