Cosa succederebbe se Benito Mussolini tornasse improvvisamente ai nostri giorni ? Cosa farebbe: si godrebbe una seconda possibilità di vita o riproporrebbe la sua politica estremista ? Ma soprattutto, come reagirebbero gli italiani al ritorno di una figura così discussa ?
A tutte queste domande ha risposto Luca Miniero alla regia di “Sono tornato”, remake del film tedesco “Lui è tornato”.
In questa pellicola Benito Mussolini, interpretato da un’interessante Massimo Popolizio, viene catapultato direttamente dal 1945 ai giorni nostri in piazza Vittoria a Roma e, inizialmente confuso, comincia a passeggiare per la città eterna. Attraverso alcune vicende incontra un regista in erba, Andrea Canaletti (Frank Matano), il quale vorrebbe diventare famoso pubblicando un docu-film su Mussolini, ritenuto semplicemente un eccellente attore comico che non esce mai dal suo personaggio. Benito, voglioso di riconquistare il paese, accetta e i due partono per un viaggio attraverso tutta l’Italia nel quale pongono domande agli italiani, ascoltano i loro problemi e cercano di trovare delle soluzione per migliorare il Paese. Il progetto di Canaletti ha talmente successo che viene allestito un intero programma con protagonista Mussolini che farà da trampolino di lancio per la sua campagna politica…
Il film è fatto uscire in un periodo molto delicato per due motivi: il primo è che siamo in piena campagna elettorale; il secondo è che in Italia si stanno elevando pericolosi movimenti populisti genarti dal malcontento nazionale dovuto alla situazione economica e all’immigrazione. La prima scena del film è emblematica: viene intervistata una ragazza che rivela che il suo unico obiettivo nella vita è essere una modella di nudo ed inoltre esprime il suo totale disinteresse nella politica. Il Duce condanna a più riprese nel film la totale assenza di valori del popolo italiano (anche di gruppi di estrema destra) ed egli si pone come ultimo baluardo per tornare alla gloria di un tempo.
Il film non si pone come obiettivo di condannare i crimini del fascismo a livello storico, anzi in tutta la pellicola non se ne fa proprio cenno, fatta eccezione per una singola scena in cui un’anziana ebrea vedendo il volto di Mussolini si ricorda degli orrori commessi.
Molto impressionanti sono le reazioni degli italiani alla vista di Mussolini, che ride, chi fa il saluto romano… (Alberto) ***/5
Paese di produzione | Italia |
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Anno | 2018 |
Durata | 100′ |
Genere | commedia, satirico |
Regia | Luca Miniero |
Sceneggiatura | Luca Miniero, Nicola Guaglianone |
Produttore | Marco Cohen, Fabrizio Donvito, Benedetto Habib |
Produttore esecutivo | Ferdinando Bonifazi, Daniel Campos Pavoncelli |
Casa di produzione | Indiana Production Company |
Distribuzione(Italia) | Vision Distribution |
Fotografia | Guido Michelotti |
Montaggio | Valentina Mariani |
Effetti speciali | Fabio Trasversari |
Musiche | Pasquale Catalano |
Scenografia | Tonino Zera |
Interpreti e personaggi | |
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